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Il selfie, l’autoritratto 2.0

24.08.2017

In macchina, a pranzo o davanti un elegante aperitivo, a letto, appena svegli per un “buongiorno al mondo”, in palestra, al mare, in cima ad un grattacielo... ma soprattutto in bagno... non c’è luogo che non abbia fatto da sfondo ad un autoscatto.
Il Selfie anche se considerato un’abitudine moderna, è una forma di comunicazione visiva che ha radici nell'autoritratto pittorico (molti artisti hanno rappresentato se stessi con tecniche pittoriche e successivamente anche fotografiche); la grande diffusione della telefonia mobile “smart” ha reso la rappresentazione di sè immediata, ancor più che con la classica fotografia digitale.

Avere un telefonino, fornito di applicazioni come instagram, capace in pochi minuti di scattare una foto, ritoccarla (anche se grossolanamente) e condividerla, rende la produzione di immagini personali estremamente prolifica (anche esagerata in alcuni casi); una tendenza che è cresciuta e si è consolidata di pari passo con i social media, dove la vita di personaggi più o meno noti (anche i vip hanno ceduto al fascino del selfie) è sempre più raccontata attraverso l’autoscatto.

Il selfie è anche uno mezzo di auto promozione che in alcuni casi ha favorito la nascita di nuovi personaggi divenuti star del web, grazie al loro talento artistico oppure grazie ad un modello di vita privata vissuta nella ricchezza ostentata oltre ogni limite, uno degli esempi più caratteristici è Dan Bilzerian il miliardario americano famoso su Instagram per le sue giornate in compagnia di belle donne, circondato da macchine lussuose, ville da sogno dove organizza party in piscina degni di un film hollywoodiano.
In Italia ha fatto discutere il fenomeno social di Gianluca Vacchi divenuto famoso per i suoi selfie ostentati in location di lusso ed i suoi balletti spensierati a bordo piscina, un ex industriale che alla soglia dei 50 anni decide di dedicarsi solo alla “bella vita” ed al divertimento e che grazie al social Instagram ha un pubblico di 11.000.000 di follower (mentre Mr. Bilzerian vanta il doppio, ben 22.000.000). Molti altri sono i personaggi divenuti noti grazie alla selfiemania, in alcuni casi la notorietà raggiunta nel web ha valicato i confini della televisione generalista con spot pubblicitari, format dedicati ed ospitate nei talks, fruttando un vero e proprio business da centinaia di migliaia di euro.

Con l’uso “privato” del selfie, il web accende i riflettori sulla vita comune di tutti i giorni: ma è giusto condividere proprio tutto della vita personale? Bisogna sempre ricordare che il web proprio perchè alla portata di tutti (o quasi), nasconde anche degli aspetti negativi; rendere pubblico proprio tutto della propria vita personale non sempre è positivo. Spesso un certo grado di leggerezza e incoscienza (a volte legati alla giovane età), sono i fattori principali per cui spesso vengono pubblicate immagini inadeguate che spesso trovano diffusione rapida e incontrollata, trasformando il selfie in un arma pericolosa per la persona che ne fa uso sconsiderato come nel caso di immagini con contenuti espliciti.

Se da un lato il desiderio di notorietà diffuso può portare alla pubblicazione frequente e incontrollata di autoscatti è pur vero che un po’ di buon senso, buon gusto (evitare la toilettes, a chi interessa vedere il vostro WC?), sana ironia e uso consapevole del mezzo, possono fare in modo che i vostri selfie siano un bel racconto di voi.



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